Sul colle della Ficoncella, a circa quattro km dal centro abitato, è oggi possibile ammirare i resti della città romana di Aque Tauri, costruita su un preesistente abitato etrusco.
Ancora prima della costruzione delle terme repubblicane e poi di quelle imperiali che oggi costituiscono il magnifico complesso archeologico-botanico delle Terme Taurine A testimonianza dell’antico municipio romano resta una grande e antica vasca a gradini, probabilmente il calidarium di un impianto termale costruito in prossimità della sorgente da cui sgorga l’acqua della Ficoncella, frequentatissimo prima del 70 a.C e abbandonato in epoca imperiale sotto Traiano, quando venne fondato il porto e l’abitato di Centumcellae e ampliato il vicino centro termale romano delle Terme Taurine.
Dall'estate del 2017 nuovi scavi dell'antica città Romana di Aquae Tauri verrà eseguito. Vogliamo informarvi nel tempo a venire di questo progetto, che porta il nome di " Il Progetto Acheloous dopo una divinità fluviale dalla mitologia greca.
Ecco il primo reporto del professore Massimiliano David dell'Università di Bologna e della professoressa Francesca Romana Stasolla dell'Università di Roma, La Spaienza..
VERSO LA SCOPERTA DI AQUAE TAURI, IL PROGETTO ACHELOOUS
E’ un edificio enorme (quasi 160 x 100 metri) quello situato intorno alla larga vasca nella città antica di Aquae Tauri sulla collina di Ficoncella (Civitavecchia), ripulita recentemente dai volontari della Società Storica Civitavecchiese. La scoperta rappresenta il risultato più importante della nuova ricerca archeologica cominciata lo scorso estate nel territorio di Civitavecchia e portata avanti congiuntamente dalle università di Bologna e La Sapienza di Roma.
La struttura imponente, rivelata dalla ricerca di Archeores e la prima campagna di scavi dell’ estate scorsa, è stata presentata il 18 dicembre 2017 alla conferenza nella Libreria Municipale di Civitavecchia.
Il progetto, chiamato Progetto Acheloous dalla divinita fluviale della mitologia greca, è nato nel 2016 con l’ aiuto della Municipalità di Civitavecchia, la Superintendenza, l’università e i cittadini. Grazie a nuove tecnologie, come quella della prospezione geomagnetica applicata alla ricerca archeologica, ci è stato possibile individuare intorno alla vasca questa grande costruzione, fino ad ora rimasta sconosciuta.
Parliamo qui di un’area di dimensioni considerevoli, una città intera scoperta adesso grazie alle nuove tecnologie. In questo caso possiamo certamente parlare di archeologia pubblica che ha coinvolto tutte le istituzioni e che trae la sua forza dalla partecipazione di diversi protagonisti. Questo permetterà, se ci saranno risorse economiche sufficienti, di portare avanti gli scavi e gli studi per molti anni.
Massimiliano David
Francesca Romana Stasolla