12 Dec 2017

imitatio et aemulatio

Una barca fenicia che trasporta legno di cedro dal Libano2

Prefazione
Parlando dell'origine dei vari porti romani, si vede immediatamente che la stragrande maggioranza di quei porti era originariamente fondata dai Fenici. I Romani come indica la loro filosofia di IMITATIO ET AEMULATIO1,  adottarono l'infrastruttura e le conoscenze che erano stati costruiti per anni dai Fenici prima dell'ascesa di Roma, per poi espandersi e migliorarli.
Ma chi erano i Fenici? E che ruolo avevano nella storia del mediterraneo?
L'articolo qui sotto ci porta in Sardegna, l’isola che ho scoperto la sua storia pochi mesi fa grazie all’associazione amici di Sardegna che mi ha permesso di aprire un’altra finestra della storia del mediterraneo antico. 

Vie commerciali Fenicie nel Mediterraneo

Le radici fenicie dei porti sardi 3
Da Ahmed Fergiani

La patria dei Fenici era la stretta striscia della costa che oggi corrisponde all’attuale Libano, La costa libanese e una parte della costiera della Palestina e la Siria. I Fenici stessi chiamavano la loro paese Cananeo. E una striscia di terra molto fertile, ma come oppressa da alte montagne che la delimitano, queste montagne hanno costretto i Fenici di guardare verso il mare dove hanno sviluppato una flotta capace di navigare per lunghi viaggi capaci addirittura di raggiungere la Spagna che dista più di 4000km.
I capitani Fenici conoscevano ogni costa, ogni vento e ogni corrente marina e erano capaci di navigare il sole e le stelle. Una delle più luminose stelle lucenti (stella Polare), è stato chiamato il stelle Fenicio.

Moneta d'argento con una nave Fenicia

La stagione della navigazione era limitata all'estate4, non solo a causa del tempo, ma anche perché le colture dovevano essere raccolte. Pertanto l'estate era l'ideale per il commercio. I marinai lasciarono le ancore in acque poco profonde come le lagune o trascinarono le loro navi sulla riva, dove c'erano spiagge. Questo è il motivo per cui molte colonie e luoghi commerciali furono fondate vicino a lagune o penisole, C'era sempre un posto sicuro per le loro navi, anche se lo sbarco significava che i marinari dovevano attraversare le acque poco profonde con una pesante anfora piena di olio d'oliva o vino sulle spalle.
La Sardegna, con la sua posizione strategica per i marinai Fenici, conteneva una grande quantità di metalli preziosi, in particolare argento, le cui miniere erano state lavorate in antichità in gran parte. C'erano anche numerose sorgenti minerali e grandi quantità di sale che furono prodotte sulle coste occidentali e meridionali dalle sue popolazioni indigene nuragiche.

Limes Sardegna Punica schoom klein2
Insediamenti Fenici in Sardegna
Le parte gialle erano colonie Fenicie

Intorno al 1000 AC. i Fenici sbarcarono per la prima volta sulle coste della Sardegna con sempre maggiore frequenza. Salpando dal Libano, sulle loro rotte commerciali per quanto Brittania (Gran Bretagna) avevano bisogno di ancoraggi sicuri per la notte o per una tempesta.
I Fenici si sono stabiliti in Sardegna intorno all’VIII secolo a C. dove vi fondarono diverse colonie, tutte sul mare per favorire i loro esercizi commerciali. Queste Empori assunsero in breve tempo lo status di floride cittadine come per esempio Nora (odierna Pula), Tharros (Cabras), Monte Sirai (Carbonia), Sulky (Sant’Antioco), Karalis (Cagliari), creando una serie di comunità miste nelle quali non si rileva più l’identità e l’origine. Presso Sant'Imbenia, un villaggio-Porto di commercio del nord-ovest della Sardegna (Golfo di Alghero) è stato trovato un ceramica Fenicia con anfore in notevole quantità.
Questi insediamenti divennero presto mercati importanti e vere città, abitate da famiglie Fenicie che commerciavano in mare aperto e con i sardi Nuragici dell'entroterra.

La stele trovata nella città di Nora
contiene la più antica Iscrizione in
occidente.

I commercianti Fenici inventarono un alfabeto per documentare i loro accordi commerciali. In Sardegna troviamo la testimonianza del documento scritto più antico dell' occidente, ma anche il primo scritto Fenicio mai rintracciato a ovest di Tiro nella città di Nora. Lo stesso alfabeto che divenne la base per l'alfabeto Greco e poi quello Romano.
La Sardegna in poche parole deve aver giocato un ruolo significativo anche nello sviluppo delle reti commerciali nel Mediterraneo occidentale non solo in epoca Fenicio-Punica, ma anche in epoca dei Romani. I Romani occuparono la Sardegna nel 238 a.C. durante le famose guerre Puniche e da li la Sardegna divenne il granaio di Roma. Cicerone si riferì alla Sicilia, all'Africa e alla Sardegna come i tre grandi granai della repubblica: "Cn. Pompeio duce belli impetus navigavit qui nondum tempestivo ad navigandum mari Siciliam adiit Africam exploravit inde Sardiniam cum classe venit atque hæc tria frumentaria subsidia reipublicæ firmissimis præsidiis classibusque munivit5". 
Grazie all’immensa quantità della produzione agricola della Sardegna e ai porti Sardi fondati dai Fenici, Roma riuscì a sopravvivere con gli ampi rifornimenti di grano Sardo che hanno garantendo a molti imperatori romani a fornire ai cittadini di Roma pane con prezzi accessibili.

Statio 21 nella Piazzale delle Corporazioni di Ostia

Questo ruolo della Sardegna come fornitore di grano fu continuato durante i secoli in cui Roma aveva un milione di abitanti, come possiamo vedere nell'antico porto di Roma, Ostia, dove troviamo un mosaico con il testo NAVICUL (ARII) ET NEGOITIANTES KARALITANI 6, che indica l'ufficio degli armatori e mercanti di Cagliari e un altro mosaico con il testo NAVIC TURRITANI 7, che documenta la presenza dei commercianti Sardi di Porto Torres.
Oggi la Sardegna è un mare di navi scomparse. L'isola è circondata da tesori di navi Romane e relitti che per un motivo o per l'altro sono finiti sul fondo del mare. Uno dei ritrovamenti più importanti del secolo fu ad Olbia, dove fu trovata una flotta di decine di navi mercantili usate per trasportare il grano a Roma. Tra le reliquie c'erano anche i resti di due alberi di antiche navi. Uno di questi è una porzione di 8 metri di lunghezza databile al I secolo a. C., distrutti In seguito ad una incursione dei Vandali circa 1500 anni fa.

Una dei ritrovamenti di Olbia 8

  • Fonti e note:s:
  • 1: IMITATIO ET AEMULATIO significa "Imitazione e miglioramento". I Romani imitarono le sculture greche e le migliorarono.
  • 2:Trasporto del legno di cedro libanese in Mesopotamia (dal palazzo di Sargon II, la fine dell'8 sec. A. C.)Louvre, Parigi.
  • 3:Per maggiori informazioni sulla storia fenicia leggi; https://phoenicia.org/history.html.
  • 4: Leggi il nostro articolo: 'winter shiping'
  • 5:Traduzione delle orazioni di Marco Tullio Cicerone (sect.XII) ... .Quando Pompeo ha compiuto il suo viaggio, portando con sé i terrori della guerra come nostro generale, lui che navigo anche quando il tempo fu difficilmente adatto per la navigazione, andò in Sicilia, esplorò le coste dell'Africa e di là arrivò con la sua flotta in Sardegna, fortificando e questi tre grandi granai della repubblica con potenti guarnigioni e flotte.
  • 6: Statio 21 nelle Piazzale delle Corporazioni di Ostia.
  • 7: Statio 19 nelle Piazzale delle Corporazioni di Ostia
  • 8:Foto-Museo archeologico, sala interna. Crediti: ASpexi. Licenza: CC BY-NC-SA.

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